“Sbruffoncella, professionista della bontà, puttana, cagna, lurida troia”.
Ma davvero ci siamo ridotti a questo? Cosa stiamo diventando?
Comunque la si pensi Carola è una donna enormemente coraggiosa.
E sì, certo, la sua è (stata) anche una provocazione, un gesto politico, un’esortazione a ciascuno di noi a farsi carico delle proprie responsabilità.
Il suo non è solo il conflitto di Antigone.
Perché è ovvio che le leggi possono essere ingiuste in quanto (mere) convenzioni umane.
Ma qui non si tratta solo di legge o di legalità.
Chi paragona questa vicenda al tizio che con la sua auto non si ferma al posto di blocco mostra tutto il suo deformante e aberrante carico ideologico.
Chi si presenta con crocifissi e rosari e poi mostra di non avere mai letto una riga dei Vangeli meriterebbe di essere scomunicato urbi et orbi.
L’ipocrisia di Conte, Salvini e Di Maio che condannano brutalmente la radical chic Carola Rackete, quando il loro ministro, nelle tracce della maturità, ha chiesto ai nostri studenti una riflessione sul milionario Gino Bartali, Giusto tra le nazioni, che salvò centinaia di ebrei dalle persecuzioni nazi-fasciste, è semplicemente disgustosa.
Gino Bartali, Oskar Schindler, Giorgio Perlasca, Dietrich Bonhoeffer.
Tutti ricchi borghesi radical chic.
Siate coerenti.
Abolite il Giorno della Memoria e stralciate la Costituzione che all’articolo 2 recita, riferendosi a TUTTI gli uomini e NON SOLO ai cittadini italiani:
«La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».